Musealizzazione vagoni ferroviari – Presso museo Montemartini, Roma
BEATO PAPA PIO IX CARROZZA LA CAPPELLA
Tende con frange e smerli a gradoni in filo metallico a motivo “onda continua”.
La decorazione esterna è realizzata da Christofle su rivestimento di rame argentato e dorato
Rilievi e sculture eseguite da Godin con i tre angeli che rappresentano le Virtù Teologali: Fede, Speranza e Carità.
La decorazione esterna è realizzata da Christofle su rivestimento di rame argentato e dorato
La decorazione esterna è realizzata da Christofle su rivestimento di rame argentato e dorato
Costituisce uno dei primi esempi di vettura poggiata su due carrelli snodati a perno a quattro ruote ciscuno.
Rilievi e sculture eseguite da Godin con i tre angeli che rappresentano le Virtù Teologali: Fede, Speranza e Carità.
Tende con frange e smerli a gradoni in filo metallico a motivo “onda continua”.
Losanghe formate da cordoni con filato in metallo e nodi per la rifinitura degli angoli.
Cornice lignea porta stemma papale (mancante) con simboli e raggi solari in foglia oro.
Sulle vele della volta, quattro tondi raffiguranti gli Evangelisti, di cui ne rimane solo uno.
La carrozza è consacrata e venne utilizzata da Papa Pio IX per la celebrazione della Santa Messa.
La copertura è rivestita in rame a motivo geometrico romboidale.
Rilievi e sculture eseguite da Godin con i tre angeli che rappresentano le Virtù Teologali: Fede, Speranza e Carità.
Inginocchiatoio formato da poggia-breviario in legno laccato nero e rollo poggia-ginocchi foderato con seta rossa.
Ingresso carrozza rivestito con tessuto in cotone spinato, dipinto con vernice verde, rifinito e decorato con tampone a stampo
Inginocchiatoio formato da poggia-breviario in legno laccato nero e rollo poggia-ginocchi foderato con seta rossa.
Nelle vele sono raffigurate le benedizioni di una ferrovia e di un porto impartite da Pio IX quali moderni mezzi di trasporto.
Rifinitura laterale delle aperture in pelle.
Nelle vele sono raffigurate le benedizioni di una ferrovia e di un porto impartite da Pio IX quali moderni mezzi di trasporto.
Nelle vele sono raffigurate le benedizioni di una ferrovia e di un porto impartite da Pio IX quali moderni mezzi di trasporto.
Anche di Godin è la realizzazione dei quattro grifoni agli angoli della carrozza.
Particolare dello sotto-finestrino in cuoio scamosciato con strappo che rende visibile il crine animale utilizzato per l’imbottitura e la tela di lino per la messa in bianco.
Ingresso carrozza rivestito con tessuto in cotone spinato, dipinto con vernice verde, rifinito e decorato con tampone a stampo
Vi è inoltre una sacra allegoria raffigurante la Religione in trono tra San Pietro e San Paolo e Dio Padre sostenuto da nuvole.
Nelle vele sono raffigurate le benedizioni di una ferrovia e di un porto impartite da Pio IX quali moderni mezzi di trasporto.
Cambon probabilmente realizzò i fregi con gli stemmi che ornano gli angoli e la base della volta.
Nelle vele sono raffigurate le benedizioni di una ferrovia e di un porto impartite da Pio IX quali moderni mezzi di trasporto.
Rilievi e sculture eseguite da Godin con i tre angeli che rappresentano le Virtù Teologali: Fede, Speranza e Carità.
Maniglia in bronzo con scritta PPIX. Parato in tessuto di seta personalizzato.
Dettaglio del rivestimento interno della porta d’ingresso.
L’interno è riccamente adornato di fregi e pitture realizzate da artisti quali Gerome e Cambon
Il progressista Giovanni Maria Mastai Ferretti, salito al soglio pontificio il 16 giugno 1846 col nome di Pio IX , fra i primi atti di governo pensò ad avviare i cantieri per la costruzione delle ferrovie intuendo l’insostituibile ruolo che nell’immediato futuro avrebbe avuto la rete ferrata nello sviluppo economico, sociale, culturale, politico delle nazioni.
In Italia il nuovo simbolo del progresso della moderna società borghese aveva fatto la sua apparizione nel vicino Regno di Napoli nel 1839, quando Ferdinando II aveva inaugurato la linea ferroviaria Napoli – Portici, con la locomotiva francese Bayard. Il collegamento con il vicino regno borbonico, principale partner commerciale dell’arretrato Stato Pontificio – da Napoli si importavano derrate alimentari, prodotti industriali e manifatturieri, destinati soprattutto al consumo della capitale papalina – avrebbe rappresentato il perno della nuova politica di sviluppo dei trasporti e comunicazioni pontifici.
Con notificazione 7 novembre 1846, trascorso brevissimo tempo dalla sua elezione, Papa Pio IX dispose la costruzione di 4 linee ferrate in concessione.
- Roma – Frascati; Roma – Velletri – Ceprano (confine col regno di Napoli). Tale linea fu detta “Pio Latina”
- Roma – Porto d’Anzio; Roma – Civitavecchia; Roma – Terni -Spoleto – Foligno – Ancona, detta “Pio Centrale”.
- Ancona – Bologna e poi Bologna – Ferrara, fino al Po (confine dello Stato), detta “Pio Emilia”.
La prima, con tratta da Roma a Ceprano al confine con il Regno di Napoli, avrebbe congiunto la capitale papalina con il confinante stato borbonico.
Le altre tre linee avrebbero rispettivamente collegato Roma con Bologna (principale centro dello stato pontificio dopo Roma), Civitavecchia (maggiore approdo marittimo) e Porto d’Anzio.
Si costituì subito la “Società Pio – Latina” per la costruzione della prima linea ferroviaria. Inaugurato il 7 luglio 1856 il primo tratto Roma – Frascati, la stazione era temporaneamente attestata a porta Maggiore. La prima fermata era a Ciampino, dove la linea ferrata si biforcava: un binario raggiungeva Frascati, l’altro attraverso Albano e Velletri raggiungeva Ceprano, dove si incontrava con la linea ferroviaria napoletana.